Federico Cappellina Architects

PARCO COMMERCIALE

L’armonia dei contrasti

la facciata interna

a Verona l’architettura innovativa di una villa di recente costruzione sfida e supera il passato in una cornice contemporanea, dove le solide e piene geometrie dei volumi si fondono con le linee e la leggerezza degli spazi interni.

prospetti interni

una sequenza di immagini della villa

prospetti interni

una sequenza di immagini della villa

prospetti interni

una sequenza di immagini della villa

inquadrature del prospetto frontale

il gioco geometrico delle linee e dei volumi s’inserisce nell’unità formale dei contrasti: da una parte il monolitico garage bianco, dall’altra la leggerezza della parete nera che separa il pubblico dal privato. I volumi pieni sono separati dal “vuoto” dell’ingresso che invita a scoprire ciò che non è visibile dalla strada, a scoprire il “il mistero” che si nasconde sul retro della villa.

inquadrature del prospetto frontale

il gioco geometrico delle linee e dei volumi s’inserisce nell’unità formale dei contrasti: da una parte il monolitico garage bianco, dall’altra la leggerezza della parete nera che separa il pubblico dal privato. I volumi pieni sono separati dal “vuoto” dell’ingresso che invita a scoprire ciò che non è visibile dalla strada, a scoprire il “il mistero” che si nasconde sul retro della villa.

fronte

il confronto evidenzia la solidità volumetrica della facciata esterna, l’elegante contrasto, ancora una volta, sottolinea l’armoniosa unità progettuale.

PARCO COMMERCIALE

Architettura a San Bonifacio: Forma, Funzione, Innovazione.

L’approccio progettuale delineato mira a una sintesi armoniosa tra funzione e forma, dove la destinazione d’uso di ogni area influenza direttamente l’impianto urbanistico e lo sviluppo spaziale, perseguendo un’architettura che risponda alle esigenze contemporanee pur traendo ispirazione dal passato . Contrariamente alle architetture del passato, spesso legate alla celebrazione del potere e della religione, l’architettura odierna si confronta con vincoli complessi, sviluppandosi principalmente in centri direzionali, fabbriche, e opere pubbliche come ospedali e musei . Questi modelli strutturali, pur diversi, condividono dimensioni progettuali significative e una certa libertà formale .

L’analisi del contesto storico rivela come l’architettura greca e romana distinguesse tra edifici per il popolo, semplici e modesti, e quelli celebrativi per divinità e potenti, caratterizzati da razionalità e imponenza . Questa distinzione si riflette anche in progetti moderni, come il CEP di San Giuliano a Mestre di Ludovico Quaroni, che stratifica le funzioni in base allo scopo . Allo stesso modo, la proposta progettuale prevede uno sviluppo per parti, con interventi specifici per le zone residenziali, commerciali, direzionali e industriali .

Per l’area residenziale, si immagina un impianto razionale e semplice, lasciando ai singoli architetti la libertà di esprimere originalità; per quella industriale, si privilegia la funzionalità con una struttura regolare . Nell’area terziaria-commerciale-direzionale, l’intento è di evocare un senso di monumentalità, reinterpretando i canoni classici alla luce delle evoluzioni contemporanee . Il progetto urbanistico, pur specifico, definisce linee guida e indirizzi di sviluppo per uniformare l’insieme, preservando al contempo le singole identità .

La ricerca progettuale include uno studio estetico-compositivo che mette in relazione le arti figurative con architetture del passato . Attraverso la decostruzione di opere architettoniche e il confronto con opere pittoriche, si indagano regole, rapporti e differenze compositive . Domande chiave riguardano i principi compositivi di artisti come Malevic e l’organizzazione spaziale dell’Acropoli di Atene, analizzando il rapporto tra forma estetica e funzionalità . Si considera la composizione architettonica come espressione di bellezza, intesa come piacere derivante dalla disposizione delle figure .

L’analisi delle piante di antichi edifici, come l’Heraion di Argo, rivela una mancanza di armonia apparente nelle figure decostruite, in contrasto con l’armonia percepita nelle opere di Kandinsky e Klee . Questa constatazione conduce alla riflessione sul “punto di vista”: mentre un quadro si osserva da vicino, l’urbanistica si percepisce per parti, rendendo meno rilevante la bellezza complessiva vista dall’alto . Il progetto cerca di mediare tra il “punto di vista esterno” e quello “interno”, tra l’ideale e il reale, un concetto presente nelle architetture greche e romane, studiate per offrire risposte scenografiche precise .

Il computer diventa uno strumento prezioso per studiare il punto di vista desiderato prima della costruzione, superando i limiti dei plastici tradizionali . Collage di opere di Picasso e Kandinsky vengono adattati e inseriti nel contesto progettuale, generando risultati inusuali ma stimolanti .

La tridimensionalizzazione di opere bidimensionali, come quelle di Malevic, apre nuove prospettive nel campo architettonico .

Il percorso progettuale guarda a figure e movimenti che hanno influenzato la storia dell’architettura e dell’urbanistica, come Peter Beherens, il Bauhaus e Le Corbusier . Il periodo tra le due guerre è cruciale per la nascita di nuove interpretazioni della realtà . Lo studio mira a integrare questi elementi, figure, suggestioni e insegnamenti, rielaborandoli e contestandoli se necessario . L’evoluzione sociale richiede un dialogo tra le discipline, con una crescente interrelazione tra architettura, pittura e scultura.

stabilità e leggerezza, pieni e vuoti, dentro e fuori, i contrasti si compenetrano in un’unità formale

solide e piene geometrie dei volumi si fondono con le linee e la leggerezza degli spazi interni